Bozza Programma Politico del Gruppo di Lavoro Ambiente e Territorio

Le iniziativi realizzabili a breve, medio e lungo termine da una legislatura cinque stelle nella Bassa Romagna

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  1. Domenico Coppola
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    Cari tutti, incollo qui la bozza del programma politico per quanto riguarda l'ambiente e il territorio, frutto dell'immane lavoro da noi tutti svolto nei mesi precedenti. Vi prego di postare suggerimenti e modifiche facendo riferimento al singolo punto, cercando di non aggiungerne di nuovi.

    Centrale di Stoccaggio Stogit Lugo-Alfonsine et similia. Gli Amici di Beppe Grillo Bassa Romagna si opporranno, con ogni mezzo politico e giuridico e in qualunque sede preposta, alla realizzazione della centrale di Stoccaggio della Stogit tra Alfonsine e Lugo. Avvieranno inoltre un programma di monitoraggio di impianti già esistenti, ed effettueranno un censimento delle strutture in disuso e di eventuali siti degradanti per l’ambiente, obbligando lo stato e i proprietari a finanziare opere di bonifica laddove necessario.

    Rifiuti. Ritorno al Comune della gestione del servizio di spazzamento raccolta e smaltimento dei rifiuti in forma singola ed associata. Predisposizione della raccolta porta a porta e della raccolta differenziata per le attività commerciali e artigianali. Raccolta differenziata in tutte le realtà scolastiche. Promozione della raccolta dell’umido per tutte le filiere commerciali.
    Promuovere il compostaggio domestico.
    Creare una direttiva comunale nei primo 100 giorni del nuovo consiglio che si basi sulla Legge Rifiuti 0 per la riconversione e il monitoraggio di discariche e bio-digestori.

    Acqua. Iniziative per il ritorno della gestione idrica in forma pubblica e per l’immediata rescissione del contratto con l’attuale gestore del servizio idrico integrato.
    Campagne di informazione e sensibilizzazione sul risparmio idrico incentivando l’uso dei regolatori di flusso. Ripristino, ove possibile, delle fontane pubbliche e maggiore diffusione delle fontane pubbliche con relativa mappatura sul sito del Comune.
    Seria politica di riduzione degli sprechi nella rete di distribuzione.
    Iniziative per il riutilizzo delle acque depurate per usi agricoli.

    Macro-percorso ciclabile che unisca tutti i comuni della Bassa-Romagna. Un progetto di questo tipo è fattibile ed in tempi a medio termine grazie all’accesso ai fondi europei: senza scendere troppo nei dettagli del processo legislativo europeo, in molti casi l’Unione emana delle norme che definiscono quali sono gli obiettivi che i paesi UE devono conseguire in certi ambiti; i diversi paesi sono poi liberi di raggiungere questo obiettivi con le modalità che preferiscono. Specificatamente ai fondi destinati al ciclismo, esiste un organo chiamato ECF (Federazione Europea dei Ciclisti) che sta pianificando un programma operativo per aumentare il budget degli anni futuri stanziato per il potenziamento dei percorsi ciclabili. Per avere successo la loro strategia prevede, tra le altre cose, una relazione di Piani d’Azione: si tratta di piani, tipicamente biennali, che definiscono degli obiettivi concreti per i quali destinare i fondi, come ad esempio la costruzione di una pista ciclabile lungo una strada di rilevanza nazionale, che unisca diverse città. l’ECF intende dunque influire sulla formulazione dei bandi per il finanziamento dei singoli progetti, assicurandosi che contengano i giusti parametri tecnici da rispettare per promuovere la ciclabilità. Ad esempio, se viene emanato un bando per la costruzione o risistemazione di una strada, il bando dovrebbe precisare che il progetto deve tenere conto anche delle necessità dei ciclisti. Questa strategia è stata elaborata dall’ECF ad inizio 2012. Negli ultimi mesi, molti sforzi sono stati fatti per diffondere queste idee: quello attuale è sicuramente il periodo di più intensa attività, in vista della riunione di Bruxelles. L’obiettivo dell’ECF è sicuramente alto, ma promuovere l’uso della bicicletta è la soluzione migliore al problema del traffico e dell’inquinamento nelle nostre città.

    Agricoltura e Verde Pubblico. Privilegiare le produzioni km zero, sostenere i mercati del contadino mediante la creazione di adeguati spazi fisici per i mercati e connessi servizi di sostegno. Tassazione agevolata per i ristoratori che acquistano a chilometro zero e garantiscono la freschezza dei loro prodotti (che non devono quindi essere congelati ne fuori stagione), tutelare le aree agricole e maggiorare la tassazione per tutte le monoculture non destinate alla produzione alimentare o con culture non tipiche della regione. Stabilire un piano di compostaggio razionalizzato e controllato per la creazione di materiale idoneo e non inquinante per i bio-digestori.
    Occorre razionalizzare le attività di manutenzione per il verde pubblico, immaginando nuovi strumenti di partecipazione ed incentivando il senso di responsabilità dei cittadini e dei commercianti. Un’iniziativa in tal senso riguarderà la creazione di bandi in cui si rendono disponibili aree per orti sinergici, perma-cultura, alberi dimenticati, percorsi formativi in merito, assistenza e tutoraggio, in cambio della cura del verde pubblico circostante ed attinente. Similmente saranno incentivate attività imprenditoriali stagionali vincolando il locatario all’obbligo di sovrintendere e finanziare le attività di manutenzione e di cura dei luoghi circostanti (esempi: il bar del Tondo, il Roccà nel giardino pensile della Rocca, la Coop e il parco del Loto ecc…).
     
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  2. Ilsa
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    Centrale di stoccaggio Stogit-Alfonsine: la centrale di san potito e cotignola al momento è ferma a data da destinarsi visti i problemi strutturali del deposito, non credo che il monitoraggio sia la via giusta, visto il problemino che ci hanno tenuto nascosto fino ad ora credo sia importante calcare la mano sull'abbandono del progetto.

    Rifiuti: la legge rifiuti zero ha sicuramente ii suoi punti di forza, ma ne ha alcuni molto deboli e io temo quando si parla di bio-digestori. La questione bio-digestori andrebbe affrontata singolarmente, vista la gravità e l'ampiezza del problema. Ad oggi manca una regolamentazione anche basilare (con cosa coprire le strutture per contenere il gas....) e questo vuoto ha lasciato libertà d'azione ai vari sindaci ed assessori all'ambiente di fare quel che più li aggradava. Ora iniziano a saltare fuori le prime cause vinte da parte di quei comitati autofinanziati e con due palle tante che come al solito sono gli unici a puntare i piedi.
    Purtroppo ad oggi i bio-digestori sono diventati le rifiutaie per tutto ciò che è scomodo. Anche la Regione Emilia Romagna ha permesso l'apporto di mais contaminato da aflatossine in biodigestore.......attenzione ai nuovi inceneritori con il marchio bio.
    I biodigestori in Italia sono una truffa, le strutture sono nate come funghi in ogni dove, ormai caratterizzano il nostro territorio, ma hanno un piccolo inconveniente: manca un tassello burocratico, ad oggi il gas prodotto non può essere messo in circolazione come in qualsiasi altro posto, ma viene piuttosto bruciato per produrre energia elettrica.
    Questa è più una questione da portare in parlamento ma credo che sia necessario avere coscienza di ciò che ci spacciano come progresso.
     
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  3. Domenico Coppola
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    Possiamo lavorare ad un programma di riconversione o di dismissione della centrale di San Potito?
    In merito ai bio-digestori sono d'accordo, e considero la proposta di legge zero nel modo in cui viene effettivamente ad oggi presa in considerazione: una bussola. Prendiamone tutto il buono e inseriamolo nel nostro programma con provvedimenti realizzabili a breve e medio termine, e le criticità risolviamole noi stesse prevedendo, se necessario, un totale blocco dei progetti di bio-digestione, ma considerando sempre di avere sul tavolo delle alternative, onde evitare il rischio di riempire sempre di più le nostre discariche (ed evitare che ce se ne aprano delle altre).
     
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  4. Andrea Cavriani
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    per la rescissione del contratto con Hera ci sono forti penali e credo che non sia fattibile, l' unica strada percorribile è attendere la scadenza e non rinnovarlo.
    Per quanto riguarda i rifiuti credo che la strategia rifiuti zero sia l' unica strada percorribile ma ad oggi il problema è la discarica e il futuro a breve termini, per delibera provinciale del 2010 e delibera regionale, prevede la riapertura della discarica Lugo\Alfonsine per un sversamento totale di 250000 tonnellate, ma non si parla di futuro, ma la regione ritiene di riaprirla in attesa di modica o costruzione o ammodernamento di degli impianti, prevede la sensibilizzazione di compostaggio domestico, riduzione della produzione di rifiuti, in poche parole parla di un avvicinamento a rifiuti zero ma ad ora non si è lavorato in questa direzione, non si parla di cosa succeda quando la quota di 250000 tonnellate verrà raggiunta (avevo letto che era previsto nel 2014 la chiusura della discarica) cosa succeda.
    per l' agricoltura aggiungo che si potrebbe partire dalle mense che servono pasti a scuole ed ospedale con obbligo di acquisto da produttori locali, con lo scopo di creare un micro circuito economico con ricaduta sul territorio
     
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  5. Andrea Cavriani
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    aggiungo, per quanto riguarda i rifiuti che il ciclo di riciclo sia basato sul metodo che si adopera nel centro di riciclo di Vedelago
     
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4 replies since 13/11/2013, 10:51   55 views
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